30.7.11

Polpette di lenticchie.

Lo so ce ne sono tante, ultimamente ho adorato quelle di Mammafelice, ma queste sono un po' a modo mio.

Ho usato i resti di lenticchie preparate con cipolla e pomodoro, da mangiare così, al piatto, con verdura accanto.
Gli avanzi non si buttano mai e così, aggiungendo qualche altro ingrediente, si sono trasformati in polpette.


Mescolare lenticchie, mezza cipolla tritata, 1 uovo, prezzemolo, semi di sesamo tostati, parmigiano, pangrattato, a piacere sale e pepe.


Formare le palline e passarle nel pangrattato.


Cuocerle su una pentola unta di olio, ma se volete anche in forno o fritte.


Servirle con pomodori accanto o insalata se preferite.


I miei piccoli se le sono gustate.
Si vede?


28.7.11

Turchese.

Un filo di perle di turchese in un negozio che vende solo quello.
Un lavoro che prende poco tempo.


2 bracciali preziosi uno per la figlia e uno per la mamma.

Daphne ha detto
Queste perline sono fredde.
Certo amore, sono preziose.


Basta poco.

27.7.11

Inoffensivo.





Il fucile di Ethan


fossero così quelli di tutte le parti in causa, 
semplici, con ricariche ad elastico.



Un'assicella di legno qualche vite, una molletta e qualche elastico.



Basta poco.




26.7.11

Zucchine.

La loro fine migliore,
svuotate, 


cuocete la polpa con sale, pepe e salsiccia
riempite 


e infornate.


Buone e buon appetito.

25.7.11

Intermezzo.

Mi sento tanto Soulemama.
Un progetto semplice da usare in futuro.
Lana e seta per calore e morbidezza.


Buon lunedì a tutti, a chi è rimasto e a chi è partito.


22.7.11

Sere d'estate.

Sere d'estate.
Quando la luce aranciata e ancora calda, sfiora la finestra 
e con un alito di vento tiepido ci accarezza ricordandoci che è tempo di essere felici. Ora e adesso.




Buon vacanze a chi sta partendo.


P.S. Con Cris saremo ogni sabato per tutta l'estate con voi..

20.7.11

Usando l'aria.




In questi giorni passati son sparita tra i monti, velocemente e con poco preavviso. Lì c'è solo una televisione, altezza bambino, che si cerca di tenere accesa negli orari più indicati, il meno possibile. Ormai intorno tutti sanno della nostra scelta di tenere muta e scura la televisione, fino ad eliminarla, e cercano di venire incontro a questa volontà, ma da parte mia non posso portare un cambiamento così radicale, che per noi è avvenuto in modo graduale, nelle case di altri, seppur siano i miei genitori.

Quindi la scelta cade maggiormente su un quiz di parole e sillabe da indovinare piuttosto che cartoni animati.
Niente web tra i monti, tanto silenzio, tanto fresco, tanti alberi, aria pulita e spazio.
Quasi quasi mi stavo annoiando, non ho pensato a portarmi qualcosa da fare, a parte un libro L'arte della gioia,  e camminare tra i sentieri, che diventano subito salita, mi fa fatica, con questa pancina che cresce. 
Insomma: il dolce far niente.

Unico progetto affrontato è stato quello di sfruttare l'aria per un paracadute e una mongolfiera.

Il paracadute è di carta velina, fili di cotone e una molletta per i panni. Si racchiude nelle mani e poi si lancia in alto, così si apre e atterra piano.


Per la mongolfiera ho unito due sacchi per l'immondizia con il nastro adesivo, chiuso un lato con un laccio e poi riempita di aria, chiuso anche l'altro lato. Lasciandola al sole si gonfia ancor di più e tende a salire, correndo tirandola vola dietro.


Basta poco.

p.s.
Quelle che vedete nelle foto sono maglie con maniche lunghe, si, tra i monti l'aria è fresca, quasi fredda. Quindi niente zanzare, niente sudore, clima secco.





15.7.11

Momenti freschi.

Ritorno sul caldo e la sua valenza.
Ma vuoi mettere che gusto c'è quando con quasi 40 gradi apri il frigo e trovi meraviglie fresche che ti lasciano qualche minuto di pausa rigenerante? Considerando che non abbiamo un condizionatore, ma solo un platano gigantesco sopra il nostro tetto che però copre solo  metà casa e che il piano di sopra, essendo un sottotetto mansardato, è una specie di forno crematorio... Melomerito di avere una riserva fresca in frigo.


Nessuna bevanda gasata, perchè dolce e non disseta, ma 


acqua pura, di rubinetto, fredda
acqua addizionata di limone
acqua addizionata di pesche e menta (dal mio giardino)
tisana di karkadè e menta (come sopra)
tisana a base di zenzero e altre spezie
caffè freddo


il tutto appena zuccherato (2 cucchiaini a bottiglia). Tutto a seconda della voglia del momento. Infatti può essere anche tisana di finocchio, malva, tè nero (molto diluito), liquirizia, acqua con anguria, con fettine di cetriolo, con basilico e limone. Insomma anche qui è benvenuta la fantasia.
Per preparare gli infusi uso un pentolino piccolo in cui metto per 5-8 min un paio di bustine quando bolle l'acqua,  a questa aggiungo quella fredda, fino a riempire la bottiglia. E poi in frigo a raffreddar per bene.
E poi, altra fonte importante di liquidi, zuccheri, sali minerali e vitamine, la frutta fresca. Non mancano mai melone e anguria (già puliti e tagliati a fette in grandi ciotole a cui attingere in caso di immediata necessità) e verdura come pomodori e cetrioli, che subito sono condimenti per pasta o riso freddi.


Melomerito di avere momenti di frescura acuta!
p.s. questa mattina, lo ammetto, appena alzata non sudavo, che sia passato il peggio?
p.s 2 Il Melomerito appuntamento è il lunedì, lo so, ma ancora non riesco a trovare un Melomerito quel giorno, devo riflettere sul profondo significato, non voglio rimanere senza meritarmi qualcosa proprio all'inizio della settimana...

14.7.11

Caldo fuori e caldo dentro.

Caldo fuori.
Sono tornata da qualche giorno, dal mare abruzzese, e sono stata investita, come tutta Italia, da un'ondata di calore che mi ha quasi impedito di fare qualsiasi cosa. Ogni attività è stata ridotta al minimo indispensabile per la sopravvivenza, cercando fresco intorno, vanamente.
Questo calore che è fuori da me, venendomi incontro quasi come un abbraccio, mi ha sfinito, steso letteralmente, facendomi sudare tanti liquidi quanti ne ingerivo per trovare giovamento, facendomi cercare sollievo al contatto con le mura di casa, anch'esse, purtroppo riscaldate.


Ma qualche volta ci sono delle sorprese fantastiche, in questa calura, come quella di passeggiare sotto i portici roventi di Bologna e affacciarsi dentro un portone aperto e lì, il dono: lasciarmi curiosare con gli occhi un giardino segreto, ma soprattutto ricevere una ventata fresca, ombrosa e secca, che quasi mi coglie di sorpresa e allora approfitto alzando un pò le braccia godendo di quel condizionatore naturale.
Che meraviglia.


Caldo dentro.
E poi in questi giorni c'è un altro tipo do calore, quello del cuore, che quando si riscalda non dà fastidio, ma ci dà la forza per affrontare qualsiasi ostacolo.
Un bambino atteso da quasi 4 anni finalmente è arrivato, non solo come figlio di amici, ma qualcosa in più,  in quanto presenza che sarà vicina ai miei figli per i prossimi anni.


Altri amici che tornano per stare insieme una giornata, ma che sembra ieri essersi visti l'ultima volta e non mesi.


La laurea di un nostro amico, che oltre a essere il nostro babysitter, oltre a suonare con i suoi amici e oltre a girare  per musicare le favole, finisce gli studi con il massimo dei voti.



Riflettendo, il calore di per sè ha un'accezione neutra dipende sempre da quale punto di vista di osserva. Quindi come ogni aspetto della vita ha sia valenza positiva che negativa...


9.7.11

Vestiti.

In questi di giorni di mare una delle cose che ho più apprezzato è la facilità di vestiario. Ridotto al minimo, senza pretese, senza confronti, senza moda. Infradito arrivate direttamente dal Brasile e pareo annodato. 


Il pareo svolazza intorno, crea correnti di aria, non dico fresca, ma in questo caldo sicuramente piacevole. Le infradito, facili da togliere, un pò ci sono e un pò no. Abbigliamento perfetto per assaporare quel senso di estate, di libertà, dettato dai giorni che non hanno bisogno di orari stabiliti.


Buon weekend di cuore, stare al fresco quando potete, sotto un albero, sotto una fronda, dietro una persiana abbassata.



6.7.11

I nostri giorni.

Dopo la prima settimana di paura e riposo, quindi tra divano, cucina e letto, è iniziata la vita a ritmo di mare. Quest'anno ho deciso che, essendo sola con i piccoli, avrei dedicato le ore migliori alla spiaggia: quelle del mattino e quelle del tardo pomeriggio.
E così è.
Arriviamo in spiaggia dalle 8.00 alle 9.00,  io stesa a riva su uno asciugamano con accanto la borsa capiente e un libro o un giornale, loro tra le onde con il permesso di immergersi massimo fino alla vita, così io non ho bisogno di andare in acqua ma mi basta tenerli d'occhio.



Uno snack da sgranocchiare dopo il primo bagno (in realtà il bagno è uno, unico e lungo, con un piccolo intermezzo!), frutta, crackers, o piccolo panino con formaggio e pomodoro, mentre nel frattempo io mi bevo la mia acqua addizionata di limone, tenuta al fresco nella borsetta frigo. Si lo so, l'acqua è in un barattolo di vetro, ma è così comodo, rimane chiuso, non ingombra e quando bevo è come usare un bicchiere.


Massimo alle 11.00 siamo sulla via del ritorno, con una tappa quasi obbligata, unica concessione vacanziera: fermarsi al bar e comprare o un pacchetto di schifosissime patatine con sorpresa, che poi mi finisco sempre io, o un ghiacciolo che quando lo metti in bocca scoppietta tra i denti, ultima invenzione.
Arrivati a casa si stendono gli asciugamani, si prepara il pranzo, si mangia e dopo Daphne ed Ethan iniziano a giocare, a volte ad annoiarsi, a inventare storie e a fare tutto quello che possono per ingannare il tempo e io riposo sul letto, con un cuscino santo sotto le gambe,  fino alle 16.00 quando ci incamminiamo ancora verso la spiaggia.
Lì si ripete più o meno il ritmo della mattina fino alle 19.00 saltando la tappa del bar questa volta.





Di nuovo a casa doccia, cena e appena è buio a letto, con favola e baci.



Di sicuro è un ritmo riposante, di sicuro non facciamo la classica vacanza passeggiando sul lungomare, certo è che quest'anno non ho comprato nessun prodotto protettivo per il sole, perchè quando noi siamo lì a farci baciare dai suoi raggi caldi non sono le ore critiche e non ci bruciamo.
E poi sto tutto il giorno in infradito e vestiti larghi. Loro in costume o mutande.
Basta veramente poco.

5.7.11

Grigio all'orizzonte.

Qui al mare, niente Tv, nessun giornale e connessione internet limitata mi portano a rimanere in qualche modo isolata dal mondo, cosa piacevole, devo ammetterlo. Le previsioni del tempo, in vista dei bagni al mare, sono in qualche modo improvvisate e interpretate dalla sottoscritta. Mi sveglio la mattina, con una luce accecante in bagno, il primo luogo dove mi reco appena alzata, guardo fuori, appena riesco a mettere a fuoco, e osservo oltre la collinetta direzione mare, per vedere se ci sono sole, nubi, grigio o quant'altro.
Quest mattina c'era un cielo striato di grigio, velato, poco sole, e nubi minacciose alle mie spalle. Niente mare, ma non sembra debba piovere subito, quindi ci prepariamo con calma e decidiamo di andare a fare una passeggiata, sul lungo mare, per concedersi qualcosa che ci meritiamo: una bella pasta farcita e colma di panna montata fresca. SI.
Prendo una bottiglia di vetro da un litro pulita e partiamo.
Arrivati al mare, entriamo in pasticceria, di quelle vere, con delle paste dolci grandi così, che a Bologna, (scusatemi bolognesi!) ce le sogniamo, di quelle che sono la bandiera del melomerito (lo so che è un appuntamento del lunedì, ma io me lo sono meritato oggi), e io e Daphne ce ne prendiamo una a testa. Ethan rinuncia.
Niente foto, perchè mentre mangiavamo, dentro al bar-pasticceria, seduti, a goderci quella meraviglia, arriva un temporale, di quelli veri, estivi, grigi e potenti e la luce diventa scarsa.


Ma che bontà. Un peccato di gola, di quelli che non è che si fanno tutti i giorni, ma che ogni tanto veramente ce lo possiamo permettere, ce lo meritiamo.
Finita la pioggia, andiamo a prendere un litro di latte dal distributore automatico. 1 litro-1 euro.


Se devo comprarlo al supermercato tanto vale comprarlo lì, almeno so che è fresco, arrivo a casa, lo metto a bollire e lo uso come l'altro. Oggi visto il tempo incerto e dato che il mare ormai è saltato, preparo un bel porridge di avena (latte, poco zucchero, cannella) che forse è più per le stagioni fredde, lo so, ma che a merenda freddo, con un paio di cucchiaini di marmellata di ribes e more, è buonissimo.


Ecco la nostra giornata grigio color temporale.

4.7.11

Sere d'estate.

Non riesco a non postare qualcosa che abbia a che fare direttamente con l'estate, una delle stagioni più attese dell'anno, con tutto quello che ci porta incontro. Vacanze, sole, luce, vita. Proprio non ce la faccio.
Dopo la serie di Una stagione:... che ha attraversato tutte le stagioni dell'anno, che mi ha dato veramente tanto, ma che tra indecisioni e  impegni urgenti, qui ha fatto il suo corso e non è stato da me rinnovata (ma da alcune di voi si, noto con piacere!). 
Insomma, dicevo, non riesco a star ferma con tutta questa meraviglia che mi esplode intorno, e allora inizio questa piccola rubrica che dura giusto la stagione o finchè c'è la volontà e il divertimento.

Sere d'estate

Perchè le sere d'estate sono magiche, hanno una luce che accarezza e si arricchiscono di abitudini o novità splendide, che le rendono uniche e indimenticabili. 
E penso poi che tutte le sere, a metà tra il giorno e la notte, sono un piccolo sipario, un intermezzo che si avvicina al fantastico, quando i ritmi del giorno scivolano lenti (o a volte poco lenti) verso il momento del riposo rigenerante e al buio.


Eccola qui una mia sera recente, una luce rosa che sembra un quadro, sfumata con il verde lucente delle foglie di ulivo.