30.5.09

Astrazione.

wood

Sono tornata, mi siete mancati tutti, mi sono mancati i miei momenti di evasione qui, il raccontare e il cercare di esprimere con parole e immagini il mio vissuto e parte del mio mondo. Il motivo principale di questa pausa, forzata, è stato un intenso periodo di lavoro che oltre a tenermi lontana per le mie solite 8 ore mi ha risucchiato ogni energia. Inoltre, complice un forte sole e aria calda, ho approfittato per dare una ripulita generale a coperte e tessuti pesanti, la lavatrice è andata ininterrottamente per giorni. Gli unici momenti liberi che mi rimanevano li ho dedicati ai miei figli. Qualche giorno fa la loro scuola ha organizzato una gita di fine anno, meta un parco sulla costa romagnola, con genitori a seguito, durata un giorno. Non ce la potevo fare, non che volessi privare di un giorno diverso da passare insieme noi con i loro amici, ma proprio non ce la potevo fare. Partenza ore 9.00 con pullman, tutti insieme, maestre, bambini e genitori, arrivo sotto il sole cocente degli ultimi giorni, più simile ad un sole d'agosto che ad un sole primaverile, sicura carenza di liquidi e urla continue i bambini, nonchè richieste continue di comprare quel gelato o quel gadget. Abbiamo deciso per il no, noi non ci saremmo andati, avremmo optato per una scelta più tranquilla. Così il mio compagno di vita ha preso un giorno di ferie e siamo andati in un parco alle porte di Bologna, per l'esattezza a Casalecchio di Reno, il Parco della Chiusa. Era deserto, pochissime persone, silenzioso, un verde intorno quasi fosse dipinto, prati curati dove correre e correre. E noi, con il necessario per un picnic. Panini con frittata, come quelli che mi preparava la mia mamma, che buoni. Ormai il panino per il pranzo al sacco è di solito farcito con salumi comprati e confezionati, la frittata non si usa più, ma in realtà è deliziosa e nutriente. Un paio di cetrioli puliti e tagliati a tocchetti, senza condimento, come porzione di verdura, qualche oliva verde da snocciolare, mele e tante ciliege rosse come frutta e il pasto era completo.

pane

green

daph

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Abbiamo portato anche la bicicletta e il monopattino, ma i bambini hanno preferito correre, saltare, rotolarsi sul prato, passeggiare, cercare i fiori di sambuco, ormai già tutto sfiorito e pronto per le bacche, hanno preferito osservare ogni fiore, ogni filo d'erba, ogni piccolo animaletto o formica, hanno raccolto qualche margheritina bianca per donarmela immediatamente, il loro primo pensiero, come sempre d'altronde.

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Ma sopratutto hanno fatto la cosa più divertente del mondo, la cosa che piace di più in assoluto a tutti i bambini: si sono arrampicati sull'albero. E' stato un giorno in mezzo a un parco incantato di fate. E rigorosamente tutto a piedi nudi. Nel parco.

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noi

Vi auguro un weekend splendido e ricco di cuore.

17.5.09

Acrobazie

Velocemente il post.
Pochi momenti di gioia, musica, ritmo e balli, tutto guidato dall'ultima rock star: Ethan Vincent!
La padronanza dei movimenti, del ritmo, delle corde pizzicate, delle espressioni del suo volto sono degne di tutti i grandi re della musica.

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Il bello di rimodernare qualcosa di vecchio comprato al mercatino delle pulci per pochi euro, un sdraio e una sedia da regista con una stoffa da esterno allegra e colorata, a righe azzurre, il mio salottino da giardino è già quasi completo.

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daph

Come avevo promesso ho cucito una gonnellina per Daphne, un semplice rettangolo di stoffa arricciato in vita da un elastico. La mia nonna materna era sarta, la adoravo, eravamo amiche soprattutto, vivevamo lontane purtroppo, ma fin da bambina mi ha insegnato a cucire e mi ha sempre coinvolto nei suoi lavori con stoffe, aghi, forbici, carta velina e modelli presi su giornale. Mi ha trasmesso un dono prezioso, saper cucire.

gonna

Nel post di ieri, con un racconto speciale scritto da tante mani, il testimone non è stato raccolto, ma riprovo oggi a passarlo, regalando un'occasione unica di poter sbizzarrirsi con la fantasia, creare pensieri, immagini, volti, creare vite di personaggi che possono essere chiunque e dovunque, quale migliore opportunità di viaggiare in luoghi lontani e incontrare individui unici?




Passo così il turno a Zen-zero, eccezionale lui con le parole.

Buona serata domenicale, di ricarica, per partire domani, lunedì, con gran spirito!

16.5.09

Sciroppo di un racconto.

Il weekend è già iniziato, dopo 2 giorni di riposo, per me ricomincia la settimana lavorativa, ma voglio lasciarvi qualche riga da leggere prima di rivederci la prossima settimana. Qualche giorno fa leggevo il post di Eniko e mi ha deliziato la ricetta dello sciroppo di sambuco. Dato che quello di zenzero, rimasto dopo lo zenzero candito, sta finendo, avevo voglia di prepararne un altro in previsione dei giorni caldi a venire. Lei spiega che nel suo paese di origine è una bevanda molto comune e la semplicità dell'esecuzione mi aveva attirato moltissimo, l'unico ostacolo era reperire la materia prima, cioè i fiori di sambuco. Si certo avrei potuto recarmi tra le colline bolognesi e scovarne qualche pianta lontana da strade trafficate, ma sinceramente non ho il tempo. Poi giovedì pomeriggio, primo giorno di riposo, decido di andare al mercatino biologico per comprare il mio solito latte, intero e squisito, mi avvicino a un banco di frutta e verdura e cosa ti vedo, a solo un euro all'etto, fiori di sambuco, freschi, appena raccolti. Non ci posso credere, veramente la vita risponde quando si è a ritmo con l'universo! Faccio una fila di circa 75 numeri (e non scherzo!) e con 11 euro porto a casa una borsina piena di verdura fresca tra cui mazzetti di rucola, salvia, cetrioli, cesti di insalata, cipollotti, asparagi e il mio amato sambuco.
Così inizio con la ricetta. Mi accorgo che non ho abbastanza limoni, ne ho solo uno, l'ultimo rimasto dei 4 veri, buoni, originali limoni importati da Sorrento, da un giardino di amici di mia mamma. Quando me li aveva portati non avevo ancora letto i post di Comida de Mama, in cui propone le ricette di Lamoun Makbouss, cioè limoni sott'olio e di Citrons Confits, cioè limoni sottosale, altrimenti li avrei usati tutti per seguire le sue ricette, invece li ho sparpagliati inconsapevolmente e semplicemente spremendoli qua e là. Alla fine ne era rimasto solo uno e avevo deciso di lasciarlo in frigo per la buona occasione. Per il succo di sambuco è comunque poco e non ho neanche quelli del supermercato, ma poi, illuminazione! Qualche giorno fa avevo comprato dei lime. In estate, o calda primavera che sia, a me piace tenere un brocca d'acqua del rubinetto in frigo, per dare un sapore diverso aggiungo sempre qualche fettina di lime tagliata sottile, che fa come una specie di infusione a freddo e rilascia un saporino delicato delicato, che piace a tutti noi della famiglia. Si lo so, i lime di sicuro non sono con buccia non trattata, ma io faccio così, li lavo e poi li strofino delicatamente con una retina di metallo, di quelle per lavare le pentole, così mi illudo di togliere la parte esterna trattata. Questo è un metodo tutto mio, senza nessuna prova scientifica e matematica che approvi la mia illusione. Tornando allo sciroppo decido di sostituire i limoni mancanti con il lime.
E quindi ecco la ricetta.

Ingredienti

2 litri d'acqua
1 kg di zucchero
1 bicchiere d'aceto di mele (facoltativo io non l'ho messo)
6-10 fiori di sambuco ben lavati (dipende dalla grandezza e dall'intensità del sapore che volete raggiungere)
3 limoni non trattati tagliati in quarti (oppure come me 1 limone e 3 lime)


sciroppo di sambuco

Secondo me è buonissimo. Aspetto con impazienza i 3 giorni previsti prima di filtrare il tutto e spremere gli ingredienti. Si conserva al fresco, in bottiglie, per essere diluito con acqua al momento di berlo (ricordandosi di tenere poi la bottiglia in frigo).

Aggiornamento al 17 maggio: i barattoli non vanno chiusi ma solo coperti con una garza!!!

Un pò di tempo fa mi è stato passato da C'era una volta ma adesso non c'è più un testimone per un'iniziativa speciale, creativa e arricchente.
Tutto è iniziato grazie a Luca e Sabrina. Poi questo testimone, anzi calamaio, è stato passato di mano in mano fino ad arrivare da me. Io ho accettato con gioia, ma devo ammettere che è stato scritto a 4 mani con il mio compagno di vita, meglio dire che il contributo migliore lo ha dato lui, con la sua capacità e dote innata di scrittura creativa.




Questo è l'inizio
Cati pag 2
Germana pag 3
Cookingmama pag 4
Anna The Nice pag 5
Lo di Galline: 2nd life pag 6
La Golosastra pag 7
Astrofiammante pag 8
Fra pag 9



“Rimuovere la cartella Terrore senza tempo e spostare tutto il suo contenuto nel cestino?”
“ SI!” rispose Valentino eseguendo l’operazione battendo sul filo del rasoio un battito di ciglio. Spense il pc con un sottile scatto d’ira. Avrebbe voluto urlare asterischi e bip-bip al mondo. Avrebbe voluto distruggere il portatile in miliardi di fantamilioni di minuscole particelle di atomi di frammenti. Così come avrebbe voluto dare fuoco a Mattia, il suo coinquilino punkabbestia… molto più bestia che punk…. più che punk, residence per pulci ed affini. Avrebbe voluto, ma il manico di scopa della signora Elena era sempre in agguato: festivi e prefestivi inclusi. Si tolse le cuffie digitali, lasciando i Green Day ai loro avvisi di scadenza ed accendendo la luce del terrario illuminando così la giornata di Nathan, la sua iguana di un metro e mezzo. Dopo una veloce spruzzata agli occhi ed una frugale sciacquata di bocca con del dentifricio annacquato, uscì di casa, scese velocemente le scale, rallentando vistosamente alla vista del tappetino di benvenuto ai piedi della porta della signora Elena. Si tolse le scarpe da ginnastica, si piegò quel tanto da riuscire a passare inosservato all’occhiello, trattenne il fiato e, nel superare il cactus (l’ultimo fatidico ostacolo), prese al volo una goccia di sudore che stava per schiantarsi sul lucidissimo pavimento antistante il tappetino. La signora Elena sarebbe stata capace di farne analizzare il DNA pur di scoprire chi era quel maleducato che sporcava dove altri avevano pulito per il bene comune.
Uscito all’aria aperta, si rilassò, rilasciò il fiato e riprese il suo colorito normale. Si accese una sigaretta, aspirò lentamente, tossì bruscamente e si diresse verso il bar all’angolo della strada.
“Buongiorno” lo salutò, con un caloroso sorriso velato di porpora, una barista sulla cinquantina, l’unica persona all’interno del locale.
“ ’giorno” bofonchiò Valentino senza degnarla di uno sguardo e cercando, con poca convinzione, una pasta dolce che fosse in grado di togliergli quell’amaro in bocca dovuto all’ennesima notte in bianco inconcludente. Abbandonò l’idea di mangiare ed iniziò a sfogliare svogliatamente un giornale sportivo.
“Un caffè lungo in tazza grande?” chiese la barista
“Un caffè grande in tazza lunga è possibile averlo? Ed a seguire un Daiquiri” rispose Valentino, richiudendo il giornale ed accennando un sorriso.
“Un’altra notte passata in bianco ad inseguire il Premio Nobel per la Letteratura o , più semplicemente, si prospetta una pessima giornata in facoltà?” domandò la barista, accingendosi a preparare entrambe le sue richieste e continuò “Il daiquiri lo vuoi prima o dopo il caffè?”
“Dopo, grazie” rispose Valentino sbadigliando e stropicciandosi gli occhi. “E per quanto riguarda la tua prima domanda” continuò “La risposta è: entrambe le cose. Notte in bianco sul pc e giorno di esami in facoltà… quindi dire pessima è parecchio riduttivo, visto che mi toccherà esaminare dei punkabbestia figli di papà che si ricordano dell’esistenza del sapone giusto quando devono tornare a casa per spillare dei soldi, mentre l’emerito docente Pietro Tombini, nonché rettore, nonché preside del circolo dei... nonché benemerito blablabla vorrebbe esaminare di persona” - Valentino si atteggiò in buffe pose che fecero ridere la donna di fronte a lui “ la suddetta esaminanda… o esaminando. Chissà perché i suoi profumano sempre di 30 cum lode e Chanel n°5, mentre i miei a malapena riescono a ricordarsi il loro nome e, spesso, lo danno falso, perché credono di essere ancora al raveparty e che io che sia un poliziotto infiltrato” concluse, prendendo una bustina di zucchero grezzo, strappandone un lembo all’angolo e versandolo dentro la tazza.
Prima di bere in un unico sorso il caffè, Valentino attese che si raffreddasse, ingannando l’attesa inebriandosi in quel pacioccoso, solare e dolce volto di fronte a lui. Quante mattine aveva trovato conforto in quel volto del bar all’angolo, in quegli otto anni. Prima da studente universitario dallo stress pre-esame ed il mal di testa da dopo-sbronza, ed ora da assistente con dottorato alla facoltà di lettere e Filosofia.
“Come va il tuo romanzo?” domandò la barista, riportandolo bruscamente alla realtà.
“Cambiamo discorso”
“E’ finito nel cestino?”
“Virtualmente…” disse Valentino con fare amareggiato.
“Cosa c’era che non andava questa volta?” sedendosi al suo fianco ed arruffandogli i capelli, chiese la barista.
“Che è nato sotto il titolo sbagliato” ironizzò Valentino. “Non dovevo chiamarlo Terrore senza Tempo ma Terrore senza senso, dato che Eugenio mette sotto Alice, con la quale ha avuto una storia dieci anni prima e finiscono nel pronto soccorso dove lavora Elena che, sempre dieci anni prima, lo aveva reso padre di Nathan, un bambino prodigio: a nove faceva già il geologo in Perù. Peccato che Elena fosse sposata con Pietro. Ho iniziato ad avere dei dubbi sul possibile sviluppo della storia, quando ho fatto incontrare Elena a Luce, madre del figio di Nathan, nato settimino, e di conseguenza la nuora di cui Elena ignorava completamente l’esistenza. Quando ho pensato di dare la svolta horror-fantascientifica con una spruzzatina di Beautiful qua e là, con tanto di psicopatico assoldato dalla Nasa per trucidare tutte le persone presenti alla festa nella baita dove venne annunciata la lieta notizia della nascita di Nathan, - dato che Eugenio era il risultato dell’accoppiamento tra una Vesuviana Frigida ed una cellula staminale di John Holmes - ho capito che non sarò mai il più giovane premio Nobel della Letteratura, ma il Primo Premio Nobel dei Sogni Infranti!”
“Non abbatterti” lo rincuorò la donna, alzandosi ed indicandogli lo shacker per il daiquiri “Troverai l’idea buona... L’importante è che ti ricordi di mantenere la promessa di dare il mio nome alla protagonista del libro” ed accigliando gli occhi con fare scherzoso concluse “ma lo psicopatico avrebbe trucidato anche me, oltre che tutti i tuoi condomini e dintorni?!?”
“No” la rincuorò Valentino “tu non c’eri alla festa…. Però Mattia è il primo che ho fatto fuori, ancor prima che mi venisse l’idea del killer fuso di testa”. E nel lasciare i soldi sul tavolino si alzo e la salutò “Lascia stare il daiquiri. Vado a docciarmi… e… grazie, Milla”.



Passo con gioia e speranza il calamaio a Rossana di In punta di piedi certa della sua fantasia e della sua delicatezza con le parole.



REGOLE
A chiunque riceva il calamaio è concessa massima libertà d'espressione. Che la sua fantasia possa dare un seguito a questa storia appena abbozzata.
Il testo dovrebbe restare entro le mille parole.
I personaggi non hanno un'età ed una personalità definita, abbiamo lasciato in bianco tutto quanto per non dare limiti alla fantasia. Sarete voi che delineerete i caratteri man mano che il racconto prenderà vita.
Una volta scritta la propria parte, l'autore/autrice dovrà passare il calamaio a sua libera ed esclusiva scelta ad un'altra persona e così via via, lasciando che il racconto prosegua il suo corso.Bisogna esporre il banner e fare il link in modo tale che chi riceve il calamaio possa leggere la storia fin dall'inizio , nonchè il regolamento.Alla fine del gioco , il nostro , il vostro racconto verrà raccolto in un pdf.

Buon weekend miei cari, riposate, giocate, ridete e amate.

14.5.09

Bambole e ispirazione

Qualche giorno fa mi sono persa nei meandri di un mondo chiamato feltro. Ispirata dal post di Beads and Tricks, in cui si parla di come infeltrire la lana, e dalle meravigliose fate di Waldorf Mama ho cercato di mescolare le tecniche, o per lo meno farle mie, utilizzando dei gomitoli di lana arrivati in regalo di recente. Così mi sono messa lì a cercare di dare una forma umana alla lana, arrotolandola sulla mano, poi legandola e poi provando ad usare la tecnica studiata su questo tutorial per infeltrire, in realtà per creare oggetti di lana infeltrita serve la lana cardata, si trova in vari siti sul web ma anche nei negozi di hobbistica. Quindi per il momento mi sono rassegnata al risultato di questa bambolina spelacchiata.

feltro

Volevo farne una morbida a Daphne ma è venuto fuori un pupazzino piccolo 10 cm che rimane appeso vicino alla porta, sul muro, in mostra. Mentre mi impegnavo a strofinare, a insaponare e strofinare ancora, i due piccolini mi stavano intorno a guardare curiosi e stupiti del fatto che io stessi facendo loro una bambola, nel loro mondo i giocattoli si trovano già pronti, già confezionati e di solito di plastica. Questo mi ha fatto riflettere e quando domenica alla festa di primavera della Scuola Stenieriana ho trovato il libro Bambini e Bambole di Karin Neuschutz, l'ho comprato subito. E' bellissimo.
Spiega passo per passo come creare le bambole, di pezza, di lana e anche quelle chiamate Woldorf, spiega anche il significato delle bambole nell'infanzia e quali sono le più adatte a seconda dell'età. Non so se avrò il tempo di provare a farle tutte ma sicuramente quelle più semplici e meno impegnative le vedrete documentate qui a breve.

Spero che passiate una luminosa giornata, luminosa dentro e fuori.

12.5.09

Verde premio.


Eccomi qui per onorare alcuni premi ricevuti nei scorsi giorni, mi sono stati assegnati da Chiara di Nella mia soffitta e da Il dito nell'occhio ... il naso nell'orecchio ... la polvere sotto il tappeto. Grazie di cuore, per me è un vero onore.

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Il regolamento dice di scrivere 8 cose che prometto di realizzare e assegnare il premio ad altri 8 blog.



Iniziamo.

Le 8 promesse.
1 voglio iniziare a passare mezz'ora ogni tanto con il mio corso di Pilates, su dvd, quando ho tempo, ma sicuramente prima della prova costume.
2 voglio cucire una gonnellina svolazzante per Daphne.
3 voglio piantare 3 piante di uva, moscato bianco, rossa fragolina e rossa.
4 voglio mettere ordine nell'angolo carte, cartacce, bollette pagate e da pagare e creare un bel file per ogni voce.
5 voglio guardare, l'altro, lo straniero che non conosco, senza cadere nel pregiudizio.
6 voglio fare la raccolta differenziata, per ogni materiale riciclabile.
7 voglio essere sempre di esempio positivo per i miei figli.

Aiuto, non è proprio semplice mettere nero su bianco e condividere delle promesse, poi bisogna anche mantenerle...

Ed ora i blog a cui passo il testimone.

A casa della casalinga patrizia
Il blog di Sara
La cucina incantata
Papà 2.0
Cronache Minime
La Margherita e il lappio
Naturalmente Mamma
Gingolotti

Tutti sono splendidi e speciali.
Qualche giorno fa vi avevo promesso di mostrarvi il mio tappeto verde fuori casa, sembra finto e morbido come velluto, ma è veroe fresco, voglio farlo crescere anche nelle altre parti del mio piccolo giardino. Adoro passarci sopra a piedi nudi...

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Buon martedì e felice giornata.

10.5.09

Festa, festa, festa.

Buona domenica a tutti, tanti auguri e abbracci stretti alla mia mamma e a tutte le mamme del mondo.

io daph

Si, questo weekend è stato tre volte festa. Iniziamo con quella più importante, per noi, il compleanno di Daphne, la mia dolce principessa, un angelo che ha deciso di far parte della nostra vita e che ci ha scelto e per questo noi ci sentiamo fortunati.

daph

Lei è nata il 1° maggio, giorno di festa, era caldo, caldissimo, era il 2003, in ospedale tenevano comunque i termosifoni accesi e dopo 12 ore di travaglio il mio corpo, esausto in tutti i sensi, ha deciso di produrre delle droghe naturali, forse erano le endorfine, che mi hanno permesso di ridere e far ridere tutto il personale medico che avevo intorno, nonostante le contrazioni, ero ubriaca di dolore... poi è nata, alle 6.20 di mattina, e dopo, tutti e tre, io, lei e il mio compagno di vita, abbiamo dormito, ci siamo riposati, insieme sul lettino. Dopo é stata oggetto di mille attenzioni ed in particolare da parte di suo padre, che la teneva in braccio e la guardava fisso in volto per ore intere.

primo giorno di vita

Il loro è stato un amore a prima vista, che continua tutt'ora, sempre in ascesa.

eth daph

Il 1° maggio quest'anno eravamo a Genova, per visitare l'acquario, arrivati sul posto abbiamo rinunciato alla visita, vista la folla che si accalcava all'entrata, ma abbiamo visto tutto quello che offriva intorno questa splendida città. I suoi occhi erano colmi di gioia, era felice, e noi con lei.

Ieri invece c'è stata la festa con i suoi amici.
Avevo preparato dei triangoli di stoffa per fare delle bandane, avevo trovato dei colori appositi per dipingere i loro visi, avevo preparato dei pennelli con acquerelli per farli disegnare, messo a disposizione bolle di sapone e fischietti. I giochi all'aperto non sono mancati, 1 2 3 stella, ruba bandiera, palla e corse in giardino.

daph

mar

Il barbecue era pronto per preparare hamburger e hotdog e una torta al cioccolato a due piani era ricoperta di panna, ciliegine e palline colorate.


daph

cake

Tanti bambini insieme hanno bisogno di essere gestiti altrimenti si trasformano in piccole scimmiette che sono in grado di smontare la casa...
Oggi invece siamo andati alla Festa di Primavera della Scuola Steineriana. L'aria era calda e il sole alto, siamo stati così bene! Ci sono tanti prati per correre, angoli dove ci si può riparare all'ombra e godere di un'atmosfera assolutamente di armonia. C'era un buffet di dolce e salato per pote mangiare e rifocillarsi, c'erano dei laboratori di falegnameria, dove potevi farti costruire dei giocattoli in legno, c'era dove potevi fare le coroncine con la rafia, c'era il forno a legna per una squisita pizza cotta al momento, vari momenti di teatrino per bambini, semplicemente magico. Alcune aule si erano trasformate in un piccolo mercatino di abiti e oggetti usati, si potevano acquistare libri, pietre, prodotti biologici e del mercato equo solidale.

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Poi la quadriglia, che credo abbia ballato 3 volte in vita mia, con musica e salti tra adulti.

quadriglia

Andando verso l'uscita Ethan piangeva perché non voleva andare via. E lì non c'erano videogiochi, cartoni animati, o gadget di vario tipo, solo tanto sole, erba verde, musica, storie, bambini e gioia.


Tornati a casa un'altra festa ci aspettava... quella dei nostri vicini, ma questa è un'altra storia che è ancora in via di svolgimento....

io daph

ball

Un abbraccio a tutti voi.

5.5.09

Intersezioni di valore.

Riflettevo in questi giorni sul valore, pensavo a cosa rimane nella vita, cosa è quello per cui viviamo tutti i nostri giorni, fondamentalmente. Mi chiedevo alla fine cosa lasceremo. Lo so sembrano pensieri pesanti e negativi, ma in realtà alleggeriscono il presente, danno una nuova spinta, sono pensieri creativi, nella realtà di tutti i giorni, in ogni ambito in cui viviamo. Alla fine sono giunta ad una conclusione, sicuramente personale, ma la voglio condividere con voi, in poche righe. Sono giunta alla conclusione che tutto si riduce alle relazioni che creiamo. Il valore finale è dato dal tipo di relazioni che instauriamo e dal valore di cui le impregniamo, con i nostri pensieri, parole e azioni. Ogni giorno. E' questo che voglio trasmettere ai miei figli, impegnarsi a creare relazioni di valore, qualsiasi siano, dalle più strette e vicine alle più lontane o superficiali. Basate sul rispetto, la cordialità, la compassione, l'amicizia, l'amore. Se vado controcorrente non mi interessa. Provo ad immaginarmi tra 40 anni o forse più, cosa conterà per me? Non penso oggetti o cose materiali, ma sicuramente il valore che ho costruito nella mia vita. E credo che il miglior metro per valutarlo siano appunto le relazioni. Ci sono quelle scontate, facili, per esempio i figli, il marito, gli amici cari, qui è facile. Ci si impegna perché la spinta dell'amore è così forte che non si fa quasi fatica. Poi ci sono quelle difficili, il vicino antipatico, il capo arrogante... lo sforzo e il valore maggiore lo creiamo lì.
Detto questo raccolgo a caso alcune foto, scattate nei giorni scorsi, che meglio rappresentano per me adesso le relazioni. Ma ce sono altre, tante altre, qui lo spazio è troppo poco per mostrarvele tutte.

daph eth

eth fede daph

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eth

daph

E poi ci siete tutti voi, anche la mia relazione con ognuno di voi è colma di un valore speciale.
Buona giornata, di cuore.

4.5.09

Ginger e libri.

Buon inizio di settimana, qui finalmente splende il sole e l'aria profuma di primavera. Qualche giorno fa, memore di un esperimento dello scorso anno, ho deciso di preparare lo zenzero candito.

zenzero

Il bello di questo dolcetto pizzicoso è proprio la caratteristica pungente e l'aroma che ricorda il limone, inoltre il mio compagno di vita saltuariamente mi richiedeva la sorpresa di questa caramella casalinga, una volta in bocca non sai se vuoi sputarla o continuarla ad assaporare e una volta finita non ti rendi conto se la adori e se ti fa ribrezzo, si perché lo scorso anno il pizzichio era talmente forte che ti apriva tutto quello che c'era d'aprire nei d'intorni della bocca, gola, naso, orecchie e mente. A distanza di quasi un anno ho voluto ripetere l'esperimento, non ricordando dove avevo trovato la ricetta sono andata un po' ad intuito.

Gli ingredienti

350 g. di zenzero fresco
350 g di zucchero semolato
circa 2,5 dl di acqua

Il procedimento è un po' lungo nel senso che ci vuole molto per vedere il prodotto finito ma in realtà si cuoce da solo.
Pelare lo zenzero (io ho usato il pelapatate), tagliarlo a fettine di circa 4 mm, metterlo in un pentolino con metà acqua e far cuocere a fiamma bassa fino a che si ritiri quasi completamente, circa 30 min, controllando ogni tanto. Poi aggiungere lo zucchero e l'altra acqua e farlo di nuovo cuocere a fiamma bassa fino a che l'acqua si ritiri un po'. Senza scolarlo lasciarlo a riposo una notte, il giorno dopo rimetterlo sul fuoco fino a che l'acqua non si ritiri completamente, o quasi. Scolare i pezzettini di zenzero e farli raffreddare su un foglio di carta da forno cosparso di zucchero, rotolarli così da avere la parvenza di caramelle zuccherose. Conservare in un barattolo a chiusura ermetica.
Lo zenzero ha tantissime proprietà che aiutano il nostro organismo, sicuramente ha un'effetto come dire balsamico, in caso di naso chiuso e poi stimola la circolazione, specialmente quella periferica, è antisettico, aiuta in caso di vomito e più in generale è eccezionale per tutto l'apparato digestivo.
Il gusto piccante è un po' attenuato rispetto allo scorso anno, ma sicuramente è buonissimo e così lo abbiamo gustato di più.

zenzero

In questi giorni dopo aver lanciato l'appello per l'iniziativa dei libri ho visto nella mia buchetta alcuni pacchetti che ogni volta sono stati una gioia e una sorpresa, uno era accompagnato anche una splendido regalo per i miei due piccolini, un pensiero creato a mano, per noi diventato speciale da subito. Ringrazio di cuore ognuno di voi che me li avete scelti, preparati e inviati con tanta cura.



aquiloni

libri

Auguro a tutti un lunedì pieno di sorprese felici, da assaporare con ritmo lento per iniziare la settimana senza troppo affanno. In fondo il lunedì è stupendo, si ricomincia con entusiasmo!