22.8.11

Salsa.

In quei giorni tra i monti.
Vi racconto partendo dall'ultima attività. Parliamo di conserve, di pomodori. Si perchè siamo ancora in tempo e se qualcuno di voi ha voglia, e intento, riesce a trovare la materia prima. Pomodori san marzano freschi, rossi e maturi.
Io quest'anno li ho trovati presso un'azienda agricola di vicino Bologna, di quelli buoni, senza pesticidi, per la mia famiglia ne ho preparati circa 4 cassette grandi, così tutto l'inverno siamo sicuri che non ci mancheranno.
I barattoli sono di recupero, raccolti negli anni, sempre rilavati e conservati. Bisogna a volte controllare i tappi che chiudano bene e in caso contrario sono l'unica cosa che compriamo.


Si inizia lavando i pomodori ACCURATAMENTE, io li lascio prima in ammollo in acqua per 10 minuti in un catino capiente, poi li lavo uno ad uno e li metto in una cassettina di plastica forata, li lascio scolare un pò e poi li rilavo nuovamente sotto acqua corrente. Devono essere PULITI.


I barattoli sono già conservati puliti e messi in un armadio chiuso, ma un controllo visivo prima di riempire è sufficiente, in caso di necessità basta solo risciacquarli. 
Quando tutta l'operazione di pulizia è terminata, messi i pomodori nelle cassette di plastica, si inizia.


Servono dei catini capienti, uno dove prima pulire da imperfezioni i pomodori, un altro dove poi metterli in attesa di tagliarli e infine uno dove mettere i pezzettoni.
Io preferisco questa preparazione, a pezzettoni. Perchè poi in inverno frullo tutto con il minipimer e all'occorrenza, raramente, passo al setaccio. In questo modo mangio tutto il frutto.


Si riempiono le bottiglie-barattoli con i pomodori in modo che siano ben pressati, aiutandoci con il manico di un cucchiaio di legno, e sbattendo piano su uno strofinaccio poggiato sul tavolo, in modo da non rompere il vetro, questo perchè se viene lasciata troppa aria e spazi vuoti dentro, una volta che viene messo a bollire poi ci ritroviamo con il pomodoro sceso a metà bottiglia. 
Questo FARE intendiamolo conviviale. O anche un'attività rilassante, come lavorare a maglia o ricamare.
Io ricordo che sin da bambina venivo coinvolta nell'aiuto e da grande continuo a farlo in famiglia o riunendo più persone intorno  un tavolo. Le mani che si raggrinziscono a contatto con il succo di pomodoro, ma poi diventano più belle, le chiacchiere si affiancano a momenti di silenzio raccolti nel movimento ripetuto. 


Una volta terminata la preparazione si chiudono bene i tappi, si avvolgono le bottiglie in fogli di vecchi quotidiani, si mettono in un gran pentolone, si coprono di acqua e si fanno passare almeno 20 minuti dal momento del bollore. Il giorno dopo, raffreddato il tutto, si tolgono le bottiglie, si lavano e si conservano. Attenzione che non se ne sia rotta qualcuna o che non si sia allentato qualche tappo e si sia riempita di acqua di bollitura, in questo caso la scartiamo.
Ammiriamo così la nostra dispensa già rifornita per l'inverno.
E per chi vuol provare... buon lavoro!

13 commenti:

  1. Che meraviglia, anche noi quest'anno ci siamo dati un gran da fare! Un abbraccio e bentornata

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  2. Io adoro il pomodoro fatto in tutti i modi...
    Un piatto di pasta... una bruschetta fresca... condito con un filo d'olio! Insomma.. ne sono pazza e durante questa gravidanza ancora di più...
    Peccato ne ne abbia di così buoni da poterci preparare delle buone conserve!
    Un abbraccio....

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  3. Questa mattina anche io mi sono dedicata alla passata di pomodoro da mettere via!:-)

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  4. Anche noi abbiamo la salsa di pomodoro già pronta in dispensa... anzi, l'ha preparata il maritino con i ragazzi per la verità. La nostra variante, prevede pomodoro già passato (più e più volte per non buttare niente) e aggiunto di verdure (tritate finemente)... dell'orto naturalmente! Viene invasata che ancora stà bollendo, in questo modo, basta capovolgere i vasetti e coprirli ben bene con una coperta aspettando il giorno dopo che si raffreddino. La conservazione è garantita... Un abbraccio

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  5. brave, che meraviglia! non l'ho ancora fatta da sola, mai, ma da piccola era un MUST dell'estate coi nonni ... devo tramandare queste tradizioni, questo è il mio dovere, vado a vedere se trovo una bella cassetta di pomodori e mi metto all'opera con i bambini!! w la blogosfera, che spinge, ricorda, motiva!
    simona

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  6. Cara Ester il tuo post mi ha dato l'idea per una gustosa ricetta...
    ti seguo silenziosamente da tanto..
    grazie della magia intensa del tuo blog
    e ovviamente ...bentornata!

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  7. che bello. che rito.
    quando ero piccina, a fine estate, la preparavamo per due famiglie, la nostra e quella degli zii. tutti lavoravano, compresi noi tre bimbi.
    frenesia e rigore nei gesti, chiacchiere leggere e rilassatezza nei pensieri.
    ho dei bellissimi ricordi che riaffiorano per magia ogni volta che invasetto qualcosa.
    grazie Ester. bentornata!

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  8. Mi sa che un pò tutte abbiamo teneri ricordi legati alle conserve di pomodoro...aie, giardini...e i bimbi che gioiscono...il lavoro comune, in compagnia (delle donne)...i loro racconti, discorsi...sempre coinvolgente...le donne insieme...si carpiva sempre qualche segreto di famiglia!!!!!!Cose che noi registravamo ...bello, bello, bello!!!!

    e ti regalo anche un verso..."...i ricordi , queste ombre troppo lunghe del nostro breve corpo".. v. c.


    Per me bellissimi ricordi...che bel seno stai facendo Ester...e che bel pancino!

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  9. Adoro il pomodoro!
    Ricordo quando ero piccola e papà allestiva il tutto per preparare le conserve per l'inverno! Io e mio fratello eravamo gli addetti alla chiusura con i tappi! Bei ricordi...

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  10. Cara Ester, anche le mie prozie fanno la conserva di pomodoro come la tua! Confermo: è buonissima e molto versatile. Sembra di aprire un vasetto di estate :-)

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  11. li sto mettendo a bollire.... cercavo il tempo di bollitura per la sterilizzazione e sono passata di qua perchè mi ricordavo il tuo post dell'anno scorso..
    vado!

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  12. Elisa spero che il lavoro sia ben riuscito!!!!

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Benvenuto e grazie per esserti fermato e commentare!
Solo parole educate e civili...si, parlo proprio con te che vuoi disturbare e di solito non ti firmi.