Mi sono accorta che se lascio i miei figli liberi di fare, senza interferire nei loro giochi, senza farmi sentire o vedere per qualche ora, sono capaci di creare opere di ingegneria fantastica, dove il divertimento massimo è proprio il percorso per arrivare a creare il progetto e una volta raggiunto l'obiettivo quasi quasi è finito il gioco.
Se non mi spavento del disordine che posso trovare in giro, mentre giocano, se non mi preoccupo di come usano i cuscini del divano, se permetto loro di utilizzare strumenti della nostra vita quotidiana cambiandone l'uso e lo scopo, riescono a sorprendermi per come con poco si divertono e si catapultano in atmosfere lontane e esotiche o avventurose e misteriose.
Una tenda che sembra essere arrivata direttamente dal deserto e un cunicolo che sembra scavato nelle più buie miniere.
E mentre si divertono a fare e disfare, provare, sperimentare, soppesare e spostare oggetti, creare muri e tetti morbidi, capire come fare a mantenerli fermi senza l'uso del cemento, parlando, chiacchierando, fantasticando con le parole, inventando storie meravigliose, passandosi la palla del discorso, con botta e risposta degni del migliore improvvisatore teatrale, giocando in tandem, fanno anche merenda, tagliando mele, mangiano datteri, sgranocchiando mandorle o noccioline, togliendomi il peso di decidere per loro cosa preparare.
E' verissimo! I miei tre sono più piccolini dei due tuoi più grandi, ma è vero che la mia "assenza"-presenza furtiva (ogni tanto vado a sbirciare che vada tutto bene!) permtte loro di fare giochi fouri dagli schemi e si divertono tantissimo.
RispondiEliminaLa tua solita saggezza che ci fa pensare... grazie, cara. :)
RispondiEliminaQuante capanne ho fatto anch'io, in casa e in giardino, con i materiali più improbabili... Stai lasciando ai tuoi figli l'opportunità di avere dei bei ricordi d'infanzia :)
RispondiEliminasante parole! Brava mamma!
RispondiEliminabravissima!!!! e bellissima famiglia!!!! complimetissimi!!!!
RispondiEliminaAnche qui il salotto si trasforma in villaggio, barca, macchina.Io guardo sospesa tra sconforto domestico, ammirazione e nostalgia....per un altro salotto trent'anni fa
RispondiEliminaEra quello che facevo io da piccola, costruivo capanne e cunicoli ovunque. Poi pretendevo che non venissero smontate! Più volte ci ho anche dormito dentro... :)
RispondiEliminamamma intelligente e accogliente ...figli strepitosi!
RispondiEliminaOddio Ester, dovevo fare qualche foto ieri sera! Casa mia era uguale alla tua eheheheheh
RispondiEliminaNoi siamo ancora nella fase "mamma vieni a giocare con me?" anche se sono del tuo stesso parere, lasciandoli giocare ci dimostrano il loro essere, ci fanno vedere il lato della fantasia che noi grandi a volte dimenichiamo!
RispondiEliminaAnch'io giocavo così: treno di sedie, capanna di ombrelli e foulard, lenzuola appese ai muri. Chissà se è un istinto dei cuccioli quello di mettersi al riparo quando sono "soli".
RispondiEliminaMamma bravissima, come al solito.
Anche alle mie piace fare tende, autobus, aerei con passeggeri...
RispondiEliminaIl tuo soggiorno mi sembra il mio soggiorno, i loro giochi i giochi delle mie (anche se meno articolati per le mie che sono più piccole). Quante tende costruiscono, portandoci dentro di tutto... Unico grande cruccio il fatto che poi sia sempre una fatica mettere a posto, anche se un po' collaborano alla fine sempre a me tocca il grosso del lavoro. Ma la gioia di sentirle confabulare per minuti e minuti sotto quella tenda... non ha prezzo!
RispondiEliminala cosa più bella è che si resta compagni di capanne per tutta la vita! buon fine settimana
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