I giorni del fare.

Tra poco è il primo giorni di scuola e oltre all'emozione, condivisa da un pò tutti i membri della famiglia, ciò significa anche un certo impegno diretto per il ripristino adeguato degli ambienti scolastici. Tutto questo fare si avverte nell'aria e si allarga fino alla nostra casa, che sembra chiederci piccoli ritocchi e miglioramenti. Oggi è stato uno di quei giorni in cui sembra che il tempo si fermi e le batterie continuino a funzionare, senza sentire la stanchezza. I bambini, tornati definitivamente all'ovile, hanno partecipato alle varie attività in fermento fuori in giardino e al secondo piano. Il mio compagno di vita ha scartavetrato, ripulito e riverniciato le due panchine di legno che staranno fuori la porta della classe di Daphne e lei stessa ha voluto aiutare con la levigatrice e con qualche spennellata. 

Era felicissima di vedere le panchine che saranno poi durante l'anno con lei, questo mischiare gli ambienti, gli oggetti, le attività, tra la scuola e la casa, rende tutto speciale, i bambini sono veramente felici, sentono che c'è continuità tra noi e quello che è un loro posto. Sapere che noi siamo andati a scuola per pulire li ha fatti sorridere e sentire quel luogo come veramente proprio.

 Un paio di giorni fa sono stata anche io ad aiutare, ma prima, sola in quelle stanze, ricche di dolce energia, non  mi sono trattenuta e ho scattato delle foto alla classe di Ethan, a tutti quei giochi ancora conservati e da riaprire, ultimo passo per rendere tutto pronto per loro.

E la luce che filtrava era così morbida, i toni così caldi, e ho pensato che ogni sacrificio che faccio ogni giorno per far si che Ethan possa entrare ogni mattina lì, con una tisana calda che lo attende, beh vale la pena farlo, fino in fondo, vale la pena. 

E così oggi, a casa, oltre il lavoro delle panchine, abbiamo cambiato posizione all'armadio dei piccolini, con spostamento di ante varie... tutto lavoro fatto da me con l'aiuto di Ethan, lui era addetto allo svitamento.

Abbiamo anche eliminato vecchie tende dalle finestre del piano di sopra, sistemando le nuove. Dato che noi non abbiamo persiane o tapparelle ho provato a creare il buio con 2 teli di seta, riciclata da vecchie e costosissime tende di mio zio, tesi agli angoli con 4 chiodini. Funziona.

Ora i piccoli sfogliano un libro sul divano, mentre il mio compagno di vita legge e io son qui con voi, a raccontare. Lo so, per loro è tardi, ma tra poco andranno a letto, sono gli ultimi giorni prima della scuola. 

Ora vi lascio, augurandovi una splendida serata e una fantastica domenica.

Ah, dimenticavo, ufficialmente da agosto la televisione non è più presente nella nostra dimora...