13.10.11

Sulla diversità.

Mi ritrovo in questo giorni a soppesare la diversità intorno a me. Leggo un libro regalatomi, Vieni via con me di Roberto Saviano, senza aver visto la trasmissione in televisione, forse uno dei pochi programmi che mi fanno rimpiangere di non avere questo elettrodomestico in casa. Leggerlo mi lascia un amaro in bocca misto all'orgoglio e alla speranza, perchè a volte le verità o la giustizia hanno bisogno di forza e coraggio e non sempre siamo pronti, noi tutti, ad averli, ci son giorni che ci buttiamo nella nostra routine, senza pensare. Essere impavidi, forti richiede coraggio e forza di volontà.
Essere diversi significa proprio essere unici e non migliori. 


Come dire che una mela sia meglio di una prugna. La mela è la mela, la prugna è la prugna. 
E così il mio pensiero corre alle persone. Quelle che ho intorno. 
Quante volte credo o pretendo di cambiarle? Quante volte mi sento migliore di loro? Quante volte invece mi soffermo a pensare che invece sono solo diverse da me?
Mi girano in testa tali domande.
E poi. 
Quanto il mio essere diverso dagli altri, o viceversa, entra in contatto con la vita di chi mi sta intorno, quanto la mia libertà di essere come sono (mela o prunga che sia) incide o offusca quella degli altri? Quanto le mie azioni possono toccare la suscettibilità di qualcun altro?


Non ho tutte le risposte. E credo che il bello sia proprio questo, non avere le risposte così da poter intraprendere un percorso in quella direzione.
Già soffermarmi sul concetto di diversità piuttosto che di sentirmi migliore, mi apre un mondo da esplorare. Sono principi che si sanno, non sono novità, ma si dimenticano, si cade facilmente nel giudizio e pregiudizio. La difficoltà per me è aprire le porte del mio cuore, pensando proprio senza giudizio, perchè quest'ultimo è sottile, intrinseco ai miei pensieri, al mio io più profondo.


Il concetto di diversità mette tutti alla pari e non su piani superiori o inferiori. E ammette anche il concetto di inconciliabile: in quanto diversi possiamo non incontrarci mai, i nostri punti essenziali non collimeranno mai e per questo possiamo anche stare lontani, rispettandoci.


Questi pensieri sono riaffiorati forti, con le lacrime che scappavano dagli occhi per l'emozione, alla mostra fotografica di Tiziano Terzani, al Palazzo Fava a Bologna (andateci, dura fino a questa domenica ed è gratuita). La sua curiosità profonda per la diversità lo ha portato a vivere la sua vita in modo invidiabile, ai miei occhi.



Buon giovedì, grigio e fresco, autunnale e di via di mezzo, tra la settimana iniziata e quella che sta per finire.

9 commenti:

  1. Sono commossa. Ho letto il libro di Saviano un po' di tempo fa ed ho provato rabbia, ma anche orgoglio perchè ci sono persone come lui che si mettono in gioco, nel senso più alto del termine. E Tiziano Terzani, che ho incontrato ad una serata bellissima in cui ha raccontato le sue esperienze di vita, qualche anno fa...mi ha stregata, rapita e profondamente messa in confusione...mi ha fatto rivedere il mondo e le mie abitudini, ha mischiato le mie carte e credo che in qualche modo mi abbia resa migliore...

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  2. che fortuna aver incontrato terzani!!! essere diversi significa trovare i giusti maestri!

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  3. una stagione in cui non ti riconosci ...

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  4. sai che non ho mai amato i libri di Terzani ? non li riuscivo a finire, ma devo dire che non conosco molto lui ed ora, leggendo le sue parole nell'ulima foto, mi nasce una nuova curiosità che è il motore di ogni cambio di vista. Devo decidermi ad iniziare una sfida: 1 anno senza giudizi nè pregiudizi, io ne sono poco incline, ma quando ci cado, ne rimango poi malandata.

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  5. Mi ha lasciata una forte emozione addosso questo post..
    Io sono sempre stata attratta dal diverso che condividesse o no i miei stessi pricipi, le mie stesse idee.. Sono del parere che s'impara sempre qualcosa.. magari se non abbiamo una condivisione ognuno prosegue per la sua strada ma qualcosa dentro te la lascia comunque..
    La penso come te, essere diversi non vuol dire essere superiori o meno, significa solo essere unici, ognuno di noi lo è. E aggiungo, essere unici non perchè si vuole o si deve fare qualcosa di particolare, ma essere se stessi ad ogni costo.. questo ci rende unici..

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  6. I love terziani.
    I love this post.
    and I love you.

    :-)

    ps: il guru di uno dei miei tanti percorsi strani mi ha insegnato ad eliminare il giudizio. la mente mente. e davvero mi sforzo ogni giorno di non giudicare. nulla. non sempre mi riesce, ma spesso sì. e allora accolgo tutto ciò che c'è. magari non condivido. ma accogliendo, come dici tu, accetto il diverso da me.

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  7. Che fortuna aver incontrato Ester!!!!!
    Anche lei vive la sua vita in modo invidiabile, coraggiosa e sognatrice... un terzo figlio! Anche tu, ti sei inventata la tua vita ..., no al pregiudizio ok, ma il giudizio è sottile e quando meno te l'aspetti lo stai dando...anche quando è positivo è sempre un giudizio! Il giudizio esiste come l'aspetto, la natura ,...coerenza dall'inizio....solo se è arbitrario (quasi sempre ah ah) è una bella offesa!

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  8. parole molto perspicaci le tue. magari incontrassi sulla mia strada persone capaci di intraprendere senza pregiudizi di sorta visioni diverse del mondo e delle persone. non ho letto il libro di saviano ma ho visto il programma. e ho avuto anche la fortuna di leggere terzani, che ha saputo accompagnarmi silenziosamente verso luoghi dell'anima che tenevo strettamente chiusi per paura di affrontare appunto la mia diversità...ancora una volta grazie per quello che hai scritto!

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  9. Anche io non ho la televisione, il programma m'interessava e per una volta le puntate di Vieni via con me le ho viste da internet, come faccio anche per Servizio pubblico di Santoro, le uniche cose che guardo della tv. In video rendono forse meglio del libro, Saviano è bravissimo nel "raccontare", poi c'erano anche altre cose interessanti.
    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-8ee413f8-f22f-45c3-9d4c-5eb18c84d9e6.html

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Benvenuto e grazie per esserti fermato e commentare!
Solo parole educate e civili...si, parlo proprio con te che vuoi disturbare e di solito non ti firmi.