Inizio a scrivere così di getto, premettendo che questo angolo nelle mie intenzioni è nato come un diario, una raccolta di pensieri, immagini, momenti, ricordi riguardanti in particolar modo la mia famiglia, la mia vita, l'ambiente che mi circonda e fino ad ora ho cercato di lasciare fuori da questi confini la vita comune, sociale, quella che rigaurda tutti noi e voi, quella di cui si legge sul giornale o di cui si sente parlare in TV. Questo perchè non che non me ne interessi o ne sia all'oscuro, ma perchè ci sono siti o blog sicuramente più appropriati del mio, più informati e più combattivi a cui accedere e inoltre perchè volevo proprio che questo fosse un pò un'isola felice, una parentesi, un angolo raccolto e sicuro, dove sognare, ricordare e sperare, forse, in un mondo migliore. Non voglio neanche peccare di presunzione, voglio solo premettere le mie iniziali intenzioni.
Ma oggi faccio uno strappo alla regola, oggi non ce la faccio a tacere, oggi dopo aver letto, ascoltato, cercato, testimoniato e anche osservato tutto il discorso che si sta facendo in questo periodo sulla scuola, devo assolutamente scrivere qualcosa.
Negli ultimi tempi sto leggendo e sono quasi alla fine di un libro "La pedagogia della lumaca" di Gianfranco Zavallone. Mentre leggevo, sognavo. Questo libro mi ha tirato fuori rabbia e speranza, rabbia perchè non è possibile ovunque una scuola basata sui principi che spiega l'autore e speranza perchè in realtà questa scuola da qualche parte esiste, veramente, esistono direttori didattici (non so neanche se si chiamano più così) e insegnanti che rendono possibile un tipo di scuola pensata per i nostri figli, per il fututro di noi, domani.
Poi la realtà, la vita di tutti i giorni, il quotidiano di noi nella socità, il nostro specchio e la risposta che viviamo è tagli INCREDIBILI alla scuola, nessuna programmazione sensata, proteste, occupazioni, fino alla notizia che è considerato come reato l'occupazione delle scuole. In una società globale dove ormai l'essere umano tende a perdere i valori, dove i ragazzi non sono realmente sostenuti a crearsi un'identità solida, ma sono considerati più spesso oggetto di mercato, l'unico momento degli ultimi anni in cui si vede un'onda che si leva, si alza, che pensa, che manifesta e studia in piazza che cerca di difendere il diritto allo studio, difendere le loro scuole, i loro maestri, ecco proprio in questo momento secondo me magico, che rappresenta un pò forse l'Italia stanca, che prova a alzare un pò la testa ... beh, le istituzioni non ascoltano, non cercano dialogo sociale, non accolgono tavole rotonde, ma bensì vietano, coercizzano e tentano nuovamente di annebbiare e ammutolire le menti del futuro di tutti noi. Si rifugiano ad approvare un decreto, che stravolge il mondo della scuola come una riforma, in fretta e furia, come di nascosto, per non avere antagonisti con cui confrontarsi, da vigliacchi.
E poi penso ai miei figli, al loro futuro, ai loro prossimi anni vissuti nei muri di quelle scuole, e ho paura e mi sento impotente e mi viene voglia di scappare e non mi riconosco più in questo paese, e poi mi torna la rabbia e con la rabbia per fortuna anche la voglia che le cose migliorino e così riemerge la speranza, la fiducia nell'essere umano, nel singolo, nello sforzo di ognuno di noi.
Ho sempre in mente una domanda che ribolle nella mia testa, ma tutte queste persone che si riuniscono e decidono per noi, ma hanno dei figli, dei nipoti? li guardano negli occhi? desiderano il meglio per il loro fututro? e non pensano che i figli degli altri sono comunque DEI FIGLI, anche se non nostri figli, ma comunque figli?
Così il 30 ottobre, mio giorno di riposo, ho preso la mia Nikon e sono andata in centro a Bologna a vedere, ascoltare, percepire, testare, fotografare e partecipare alla manifestazione.
I prossimi post saranno i miei soliti, racconti senza amarezza, con la gioia e la speranza che comunque per fortuna vincono sempre.
31.10.08
Scuola. Il giorno dopo.
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27.10.08
Riposo, parco.
Buon inizio di settimana a tutti, per me oggi, lunedì, è il mio giorno di riposo, sono tornata ieri sera, tardi, molto tardi, l'una passata, quasi alla mezza, e questa mattina, causa orario legale, i piccoli si sono svegliati al loro solito orario fisiologico, che, se non vanno a scuola è le 8.00, ma oggi appunto erano le 7.00, quindi ho sonno, sonno, sonno. Nel letto, con la luce mattutina che filtrava dalla finestra, con gli occhi ancora chiusi, ho deciso che li avrei tenuti con me, senza mandarli a scuola, un giorno si può fare, me li sarei coccolati un pò, avremmo fatto quello che non riusciamo a fare spesso, causa lavoro, cioè con calma preparare la colazione, mangiare sul divano invece che a tavola a magari fare un salto al parco. Così è stato.
Il tempo era un pò grigio qui a Bologna stamattina, l'aria fresca, ogni tanto il sole si lasciava scappare un raggio verso di noi. Siamo partiti da casa, Daphne in bicicletta Ethan con il monopattino, io con la mia Nikon.
Dopo corse e corse con i due mezzi di locomozione si sono fermati a fare qualche scivolo e salto vari.
Poi Daphne si è arrabbiata, come possono fare i bambini, perchè non riuscivo a spingere la carrucola, su cui lei era, come sapeva fare il suo papi bello.
Premettiamo che sono quasi la metà di lui, aggiungiamo che sono donna e completiamo dicendo che oggi sono stanca morta, proprio non ce la facevo a correre e contemporaneamente a tirare questa carrucola-gioco che scorre su un filo d'acciaio, con sopra Daphne, e tirare e tirare e tirare. Così si è offesa, con tanto di pianti, insomma un bel litigio madre figlia, mentre Ethan invece giocava pacifico su un dondolo. Poi ho capito, ultimamente ci vediamo poco, solo nelle occasioni comandate, tipo sveglia/accompagno scuola ecc. Si doveva trovare uno sfogo per la mancanza dei momenti nostri, di vero rapporto e non di routine, si doveva imparare di nuovo un pochino a stare insieme, così dopo un bel pianto liberatorio tutto è passato e ora è un angelo, quale lei è. Non sempre è facile capire cosa sta succedendo nel profondo delle cose, è più facile essere trascinati dalle circostanze e dalla superficie.
Beh, il mio pomeriggio continuerà con me che vado a fare la spesa, me che stendo la lavatrice, me chepreparo un dolce, me che , se riesco, preparo la pizza, me che finalmente vado a letto, sfinita, ma felice.
Un bacio a tutti.
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25.10.08
Serata mondana. Via Guerrazzi. Caffè Maurizio.
Per prima cosa vorrei ringraziare tutti voi per le vostre visite e i vostri commenti, qui nel mio blog, grazie infinite. E' un piacere leggervi, ogni volta una sorpresa, che mi riempie di gioia e che mi rende felice e accresce il mio desiderio di coltivare questo mio angolo, arricchirlo con foto e pensieri del mio quotidiano. Grazie a tutti!
Continuo raccontando della mia serata mondana di ieri sera, come single, sposati e senza figli, siamo usciti, io e il mio compagno di vita, in centro, nella nostra amata città, Bologna, nella zona universitaria, per un aperitivo accompagnato da ottima musica, suonata dai nostri cari amici e gruppo GENEVIEVE. Era tanto che non uscivamo di sera, in centro, senza figli, ormai noi a quell'ora di solito siamo all'opera con il familiare trantran serale, e poi ci piace molto stare in casa, riposarci , viverci la famiglia, nei pochi momenti che siamo insieme.
Quindi ieri sera è stata una bellissima occasione per rivivere i nostri momenti del prima, prima di vivere insieme, prima di avere dei figli, prima di avere una famiglia. E' stato bellissimo, mi ero dimenticata di quanto Bologna fosse viva di sera, quanto sia piena di gente, giovani e no, che vogliono divertirsi, stare insieme, mi ero dimenticata dei colori della città a quell'ora, delle stradine del centro con una luce giallastra o a volte arancione, riflessa sui muri rossi, della città dotta, mi ero dimenticata del via vai delle stradine della zona universitaria, piene piene di ragazzi, a bere, ridere e scherzare.
Mi ero dimenticata di tutta questa energia che si respira, l'energia dela gioventù, dell'infinito potenziale che si manifesta in ognuno di noi nel momento migliore della nostra vita e che ci rende in grado di realizzare veramente qualunque cosa desideriamo, in particolare modo in quel periodo spensierato, forse senza esserne sempre consapevoli.
I giovani sono assolutamente il nostro futuro, il futuro della nostra società ed in senso più ampio del genere umano, spesso ce ne dimentichiamo, spesso non ci ricordiamo che loro sono semplicemente questo e proprio per questo motivo dobbiamo sostenerli, aiutarli a crescere nel modo migliore con sani principi, di valore e amore, e soprattutto avere fiducia in loro.
Ieri ho respirato questo, profondamente, in un piccolo bar universitario, 6 metri x6, un angolo adibito a palco, giusto giusto per 3 musicisti e i loro strumenti, luogo di ritrovo per bevute, paure per gli esami, musica, forse a volte politica o amore. Un luogo come tanti a Bologna, città di antica università, un luogo dove crescono i pensieri e i cuori dei nostri giovani, il nostro futuro.
Il gruppo ha suonato splendidamente, la loro musica trascina le gambe e i cuori, sono bravissimi e sicuramente il valore nelle loro note avrà successo, aggiungo che il contrabbassista è anche il nostro babysitter e neolaureato in Storia con 110 e lode, non aggiungo altro e vi lascio alla loro musica... qui.
Passate un buon sabato e domenica, miei cari!
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21.10.08
Sole nero
Sono seduti sulle scale, tutti e tre, le gambe penzoloni sotto il gradino, un foglio a testa e i colori accanto, intenti a disegnare un sole, un albero, un castello dai contorni frastagliati e multicolori. Sono Daphne, EthanVincent e Emilia, chiacchierano delle cose da bambini. Ethan inizia dicendo "Io disegno un tsole nero" e Daphne, risponde, da bambina più grande e con più esperienza di vita "Ma il sole non è nero, il sole è giallo, non puoi disegnare un sole nero" e Emilia, amichetta del cuore di Daphne e di pari età aggiunge a sostegno "E' vero, il sole è giallo!" "NO! io faccio un tsole nero, capito!?" risponde già alterato Ethan, così io, affascinata dalla fantasia estrema di un bimbo di tre anni, intervengo in suo favore "Beh, quando si disegna il bello è che uno può disegnare tutto quello che vuole, anche un sole nero, perchè nei disegni si può mettere anche un mondo fantastico" e le più grandi quasi in coro, "ahh! E' vero, il sole è anche nero, ma solo nei disegni, eh!"
Poi si spostano tutti e tre sul tavolo, luogo più comodo per disegnare e Ethan inizia il suo sole, con dei raggi quasi come capelli, concentrato, con quella sua manina intenta sul foglio. Come idea astratta, all'inizio, il pensiero di un sole nero mi ha un pò fatto pensare, un concetto assurdo e d'istinto poco ottimista, ma come dicevo anche a loro, nei disegni la fantasia può spaziare dove vuole, ma alla fine, una volta completato quell'insieme di raggi-capelli, vicini vicini, corti corti, cosa fa il mio piccoletto (espressione della saggezza e dell'infinita gioia di vivere innata nei bambini)? Fa tre puntini nel centro e il sole nero inizia a sorridere!
Buon martedi a tutti!!!
p.s. oggi è l'anniversario di matrimonio, sono già due anni, mio e del mio compagno di vita. Una amore immenso, vita dopo vita...
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18.10.08
Dormire in tenda
Dopo una settimana all'aria aperta e pulita in mezzo alla campagna, tornati nella nostra casina con il giardinetto fuori e tutti palazzi intorno avevamo ancora voglia di tenere stretta la sensazione di libertà vissuta negli ultimi giorni e così, su iniziativa del mio compagno di vita, la parte più estrosa e trasgressiva della coppia, abbiamo deciso di montare la tenda in sala, tra la poltrona e il divano, per far dormire i due piccolini quasi come fosse una vera notte in camping. Missione riuscita, è stato divertentissimo per loro, un pò meno comodo per noi, io in realtà ho dormito nel mio comodissimo letto, ma Salvatore ha resistito tutta la notte, poi alle otto si è alzato ed ha dormito altre 3 ore su in camera.
Per i nostri bimbi è stato divertente, la tenda è stato anche il luogo dove portare i loro giochi, chiudere le porte con le cerniere, rintanarsi, fantasticare e far finta di essere altrove, vista l'esperienza estiva di una vera notte in tenda sotto il cielo d'agosto.
Certo non è la stessa cosa, fuori si sentivano rumori di aerei o macchine che passano invece di cicale, grilli o stelle cadenti, ma si fa quel che si può!
Un buon sabato a tutti e in regalo un pò d'arcobaleno...
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17.10.08
Di ritorno.
Spero che abbiate passato tutti una splendida settimana, almeno quanto la nostra.
Ieri nel pomeriggio è arrivato il momento del rientro a casa, casa dolce casa, lasciando un pezzettino di cuore accanto a quello dei miei genitori, e un altro pezzettino sparso nelle campagne di ulivi carichi di frutti quasi pronti per essere trasformati in olio. Siamo arrivati all'improvviso, una sorpresa non annunciata, ospiti inaspettati, e la gioia di tutti ha riempito l'aria, ha animato gli animi e gli sguardi. Il tempo è stato nostro amico, sembrava di essere in primavera piuttosto che in autunno e tutti i pranzi si sono consumati all'aperto sotto il portico. Cibi genuini, quasi tutti raccolti dall'orto, cucinati dalla mia mamma ottima e splendida cuoca, qualcuno di questi cibi si è depositato dolcemente sul mio giro vita, ma c'è tempo per rimediare...
Daphne e Ethan si sono divertiti e rilassati così tanto! Hanno giocato sempre fuori, correndo, saltando, andando in bicicletta, tirando calci alla palla, raccogliendo fiori, frutta e uova dal pollaio, ogni giorno l'appuntamento era sia con il papà, per un lungo giro in bici per le campagne intorno casa dei miei, sia per con il nonno per un giro con il trattore, la loro giostra agricola.
Jasmine, la cuginetta, ha passato quasi tutti i pomeriggi con loro, tra risate, abbracci, urli e pianti, come da copione in presenza di più bambini di circa la stessa età e nelle stesso raggio d'azione.
La sera scendeva il buio e l'umidità della campagna e la mattina non c'era rumore che ci disturbasse al risveglio, che pace! Guardando lontano non si vedevano niente altro che alberi, colline o prati, i rumori che giungevano solitamente all'orecchio erano quelli di un gregge di pecore che belavano e dei loro campanacci, niente di più... beh a parte le voci dei nostri piccoli, ridere, urlare e giocare e quelle di noi adulti, che dopo tanto tempo lontani ci riempivamo di parole e discorsi a volte anche animati, a volte anche troppo, perchè noi siamo (intendo "noi" come mia famiglia di origine) una famiglia in cui si parla tanto, si dice tutto, si esprimono pensieri e opinioni, a volte rumorosamente, con voci alte, ma con un filo conduttore sempre presente, quello dell'amore profondo l'uno per l'altro, quello della grande unione nonostante le idee diverse. Semplicemente una grande famiglia unita.
Che bello ritrovarsi, ogni volta!
Per altre foto clicca qui.
Passate un buon weekend, amici cari...
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10.10.08
Buon weekend!
Spero di riuscire a scrivere qualcosa da lì, ma sicuramente testimonierò la permanenza con tante foto.
Auguro a tutti un fantastico weekend!
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7.10.08
Quello che amo tutti i giorni.
Spero che questi giorni per voi siano stati piacevoli e abbiate passato un bel weekend, da queste parti tutto procede con i ritmi lavoro-scuola-nanna-lava-stira-cucina, tutto nella norma, tutto con le solite abitudini che rassicurano, che ti fanno capire che tutto va bene. Nonostante possa apparire noioso agli occhi di qualcuno e nonostante il bello della vita è anche il continuo divenire che la caratterizza, l'ultimo periodo, diciamo di assestamento dopo le vacanze, è all'insegna della riappropriazione dei ritmi invernali, piano piano, con giornate di sole caldo e serate con il piumino sul letto, con i primi maglioni di lana da indossare e le ciabatte pelose per la sera, con le zuppe calde e ricche a cena, con i bimbi a nanna per le 20.30 e le suddette zuppe da gustare alle 18.30.
Insomma tutto per dire che assaporando questi momenti mi rendo conto sempre, continuamente, con lucidità costante, della fortuna che ho in quanto donna e madre in un Paese libero, nonostante gli scandali continui all'ordine del giorno, senza bombe o mitra per la strada, con il cibo a sufficienza, con una famiglia splendida, anche in mezzo alle urla dei capricci o punizioni nell'ambito di un normale menage familiare, un marito che mi ama e che io amo spassionatamente, in salute, noi e tutta la nostra famiglia allargata. Insomma tutto per dire quanto amo la vita e i suoi contorni...
...In questi giorni amo, fermandomi a guardare...
* Accanto alla porta d'ingresso la nostra foto di 2 anni fa, il compleanno di Ethan, festa di carnevale, tutti in maschera qui a casa nostra e noi innamorati come prima, come ora, e le nostre foto in autoscatto con bacio.
* La mia pratica buddista giornaliera, che mi ha cambiato la vita quasi 10 anni fa, che mi permette ogni giorno di essere felice, profondamente, realizzando la mia vita, creando valore nel mio ambiente.
"Non c'è felicità più grande per gli esseri umani che recitare NAM MYOHO RENGE KYO"
giugno 1276
Nichiren Daishonin
dal Gosho "Felicità in questo mondo".
* Cucinare, preparare torte, accendere il forno, assaggiare, offrire, gustare in privato e provare nuove ricette. Senza tediarvi con altro post come i precedenti, con tanto di ricetta e foto del risultato, vi rimando direttamente qui, dove ho trovato la ricetta di questa fantastica crostata morbida, assolutamente veloce da preparare, gustosissima, già preparata 2 volte, di cui l'ultima con marmellata di arance, dire sublime è dire poco. Accompagnata dalla mia tazza di the di Salisburgo, comprato ad un prezzo pari all'oro e tenuto come una reliquia per grandi e speciali occasioni!
* Il sole che entra in casa, che passa attraverso la stoffa leggera delle tende, i suoi raggi che si posano sugli oggetti, i muri e tessuti e che rimandano luci e toni diversi, che adoro e che mi fanno sembrare ogni volta nuovo l'ambiente in cui si riversa.
* Gli angoli della casa che testimoniano la presenza creativa dei miei bimbi, i resti dei loro momenti di gioco, abbandonati lì, a metà, ma dopo intense discussioni tra bambole, nani, cavalli azzurri e principi immaginari, dopo lotte tra guerrieri e favole raccontate tra le mura di carta di questo magnifico libro " La casa di Poppy Cat" di Jones Lara, che si trasforma con poche mosse in una casa fatta di pagine, con pop-up che si aprono e si trasformano in finestre, coperte, porte di armadi o forno da cucina, regalato da Federico, il mio caro amico del cuore, e che ancora dopo 3 anni resiste all'avanzare del tempo e agli attacchi di due bimbi in tenera età. Amo anche questi resti di giochi che rimangono in attesa fino alla mattina dopo per essere riposti e che mi ricordano quanto i miei piccoli imparano dal giocare, la loro Scuola di questi anni.
Vi abbraccio tutti augurandovi uno splendido martedi!
Pubblicato da Unknown 7 commenti