Da quando mio padre mi prestò la sua piccola reflex non ho mai smesso di fotografare, avevo circa dodici anni.
Quel meccanismo focale è stato sempre il mio compagno, sia come testimone di momenti condivisi, sia come strumento di esperimenti. Non esisteva ancora il digitale e posso ammettere con ragione che fosse una passione abbastanza costosa, specie per una ragazzina che ancora studiava.
Ogni scatto era pensato e calibrato, non si controllare subito o cancellare, ma si doveva aspettare per il risultato, eppure senza paura ho continuato a cercare immagini, inquadrature, che per me non erano altro che momenti ricordati in un'altra forma, più tangibile e concreta. Ho scatoloni pieni di foto e riguardarle mi riempie di gioia, tristezza e nostalgia, pezzi di vita, vite passate, altre me.
Con l'arrivo del digitale ovviamente tutto è diventato veloce e accessibile e non si stampano più tante foto. Aprire le cartelle e guardarle avviene di rado. Ma provo comunque gioia nell'impostare la mia macchina e ad oggi non ho ancora perso l'entusiasmo, ogni momento è valido per fotografare, perchè mi rendo conto che ho bisogno sia del mio occhio fisico che dell'obiettivo e così i ricordi si fluidificano mescolandosi tra quelli reali e quelli impressi dalla macchina fotografica. Nel tempo ho iniziato a portare avanti piccoli progetti, che arricchiscono il momento, colorano i particolari e aggiungono sfumature a situazioni ripetute.
Ho portato avanti il progetto delle stagioni con uno scatto a settimana per catturare l'atmosfera di quel periodo dell'anno e devo ammettere che mi manca trovare ispirazione stagionale, chissà forse lo ripeterò.
Inoltre amo fotografare la stessa situazione, luogo, soggetto, ripetutamente ma in momenti e giorni diversi, per avere uno studio e una raccolta di foto che assumano sembianze suggestive, come quelle che vedete in questo post (la stessa via più o meno alla stessa ora, portando i bambini verso la scuola, la mattina molto presto) o come quelle di una serie di scatti in mezzo alla nebbia, che stampate formano un quadro appeso in bagno.
Anche voi avete la macchina fotografica sempre pronta per lo scatto? Avete mai provato a portare avanti un progetto?
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Amo sempre leggerti e ammirare gli scatti dell tua vita, perchè in ognuno ci vedo semplicità, verità, amore e poesia.
RispondiEliminaUn abbraccio affettuoso.
oh, grazie! così arrossisco :)
EliminaSe ripeterai l'esperienza delle stagioni ne sarò felice.
RispondiEliminaI tuoi scatti sono sempre molto... intimi!
Avevo visto questa cosa del luogo fotografato ripetutamente e alla stessa ora ogni giorno dell'anno in un film di cui non ricordo più il nome. Era qualcosa tipo Coffee & cigarettes, ma non era quello. Tu l'hai mica visto?
progetti fotografici...
Ammetto di essere davvero molto meno brava di te, ma, sì, mi è venuto in mente diverse volte di portare avanti un progetto.
Con l'analogica avevo iniziato "superfici". Molto divertente, ma i tempi lunghi di sviluppo e stampa me lo fecero naufragare e smorzare l'entusiasmo.
Volevo poi illustrare alcuni passi de Le cittài nvisibili di Calvino fotografando altrettanti angoli di città che per me hanno significato qualcosa. In parte ho raccolto l'esperienza del blog per mettere in pratica questa fantasia.
sono tentata per ripetere l'esperienza delle stagioni... vedremo :)
Eliminail film di cui parli non l'ho visto ma ci sono anche bellissime esperienze con foto stupende, con evenings e breakfast, due blog che poi sono diventati libri di uno scatto al giorno a colazione o la sera. Mi piacerebbe avere una costanza giornaliera, ma le mie giornate spesso sono ingestibili di impegni e sicuramente non saprei portarlo avanti per bene.
Il blog in effetti aiuta a raccogliere foto, meglio di qualsiasi altra situazione
grazie di commentare
un abbraccio
ester
sei bravissima, dico sul serio, senza complimenti. ehi, ma questo è un complimento! <3
RispondiEliminawow, grazie, di cuore !
EliminaDevo ammetere cara Ester che l'idea di seguire un progetto mi solletica già da unpo', devo soltanto trovare il momento giusto!!!
RispondiEliminaUn abbraccio,
Irene
per me il progetto non dev'essere troppo impegnativo, per esempio una volta a settimana mi è stato a pennello, e ho visto i risultati ;)
EliminaIo mi porto spesso dietro la macchina fotografica. Trovo sempre qualcosa che mi attrae, e allora scatto. A Londra sono rimasta folgorata dalle scarpe indossate dalle donne che incontravo sulla metro...le avrei volute fotografare tutte! Ma non ho avuto il coraggio,...Silvia
RispondiEliminache bello sarebbe stato!!! anche io porto sempre con me la macchina fotografica, altrimenti lo smartphone aiuta molto, anni fa ho portato avanti un progetto, ancora in analogico, fotografando mani. Sia di persone che conoscevo, chiedendolo, sia non, a volte di nascosto a volte no, ma mi son resa conto che piace farsi fotografare specie se non viene inquadrato il viso. Quelle foto ce le ho ancora, e le mani sembra che parlino ;)
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