17.9.13

Riflessioni del primo giorno di scuola

E' bastato un giorno per essere catapultati nel ritmo che, più o meno, seguiremo fino alla fine della scuola.
Nel bene e nel male.

Io adoro i sandali con le calze!

La sera prima i miei figli erano felici di ricominciare, impazienti di rivedere tutti i loro compagni di classe, i maestri, di raccontarsi la loro estate e condividere tutto quello che hanno imparato in questi mesi. Mi accorgo che crescono proprio perchè i loro pensieri sono più precisi su quello che desiderano, le loro intenzioni più chiare e volitive proprio come nei giorni a ridosso il primo giorno di scuola: la loro preoccupazione che fosse tutto pronto, i compiti sistemati, i vestiti puliti da indossare. 


Insomma erano i preparativi che più o meno faremmo anche noi adulti in vista di un gran giorno. E mentre loro erano in fermento e con la pancia come un gorgoglìo per l'emozione, io vedevo crescere in me un filo di ansia, chissà perchè poi? 
Non mi sono interrogata troppo su questa leggera sensazione fino alla sera precedente al primo giorno di scuola, loro ormai pronti per andare a letto felici e sorridenti e io con una pinza alla bocca dello stomaco. 



Ma poi ho capito perchè.

Perchè io so già che mi aspetta l'inizio di un percorso bello anche molto faticoso. I ritmi stretti e obbligati, senza la possibilità di dire oggi passo, le sveglie mattutine alle 6.00 e tutti gli impegni che due classi comporta. 
Ecco. 
Tutto ciò è il mio filo di ansia. 


Il porridge, per colazione, merenda o quando si ha voglia di qualcosa di dolce.
In casa nostra lo adoriamo tutti e soprattutto finisce subito

Anche se amo la scuola frequentata dai miei figli, quella steineriana, per il tipo di approccio attivo, per il risultato che si legge nei loro occhi e per quello che dona a noi genitori, attraverso la nostra partecipazione diretta, questo grande obiettivo necessita anche di molta fatica, e il costo della scuola, quello più caro, non è economico ma è l'impegno, ripagato ovviamente da tutto ciò che ci si aspetta.



Ma quali sono stati i capisaldi richiesti a gran voce appena tornati a casa da Daphne ed Ethan? 
La tisana calda
una mela tagliata a spicchi con il tagliamela, 
un profumo dal diffusore, che però necessita qualche goccia di olio di citronella per le zanzare ancora agguerrite, 
la cena pronta ad un orario da galline



La solita routine, a volte noiosa, ma soprattutto così rassicurante è già operativa in casa nostra e in un attimo l'estate è stata spazzata via.



Pensando a come interrompere la routine mi sono inscritta a Seminare il futuro, voi partecipate?

Ops, no, ancora qualcosa è rimasto. Le infradito ai miei piedi.

Augurandovi una splendida giornata vi chiedo: voi come state vivendo l'inizio dei ritmi scolastici, come vi sentite? Fate finta di niente e venite risucchiati dal trantran quotidiano o ragionate per trovare una soluzione migliore su come affrontarlo?



16.9.13

5 motivi per cui amiamo ancor di più i nostri figli

Quando nasce un bambino è una grande gioia, il cuore scoppia di amore e ci si innamora del piccolino. Sempre.
Ma nel corso degli anni, e riflettendo sull'esperienza di genitore con 3 figli, mi sono accorta che la presenza dei bambini nella nostra vita ci arricchisce anche di altri particolari che si danno per scontati per la loro semplicità, mentre invece sono importanti proprio per il colore che donano alle nostre giornate. 


I 5 motivi che mi fanno amare ancor di più i miei figli

 1 Si canta più spesso.

Avete notato? Sin da quando sono in fasce cantiamo per loro, possono essere piccole e brevi nenie, inventate o riportate alla memoria, crescendo continuiamo a cantare con loro e così nostra la vita si arricchisce di note.


 2 Si ride di più.

E' difficile non mostrare un sorriso sincero ai nostri piccoli, persino quando compiono marachelle ci sciogliamo di un amore puro nei loro confronti e, crescendo, la loro ingenuità e dolcezza spesso ci porta a sorridere e ridere delle loro semplici spiegazioni o interpretazioni del mondo e della vita.


 3 Si è obbligati ad avere speranza per il futuro.

E' una responsabilità attiva che abbiamo nei loro confronti, cercare di migliorare la condizione attuale avendo fiducia nel futuro significa costruirne uno migliore per loro, nonostante a volte siamo scoraggiati o semplicemente stanchi.


 4 Si torna in contatto con il bambino che è in noi.

Ci obbligano a giocare, a trovare divertenti situazioni che eviteremmo in quanto adulti, ci stimolano a rispolverare la fantasia e siamo costretti a metterci alla loro altezza, spesso anche fisicamente. 


 5 La vita acquista un ritmo più regolare.

Sia perchè non possiamo far loro saltare un pasto o sia perchè se mancano il riposino pomeridiano siamo tutti noi a pagarne le conseguenze, quando in casa è presente un bambino si seguono ritmi più regolari. Andare a letto alla stessa ora per loro è essenziale per un buon riposo e per portare avanti le giornate con meno capricci dovuti alla stanchezza. Ovviamente esistono le eccezioni, ma una vita più regolare apporta un gran beneficio anche a noi adulti.


Noi in casa, adesso che abbiamo un piccolino di quasi due anni, stiamo riattraversando lo stupore che portano i suoi occhi sul mondo, quello che ci fa amare la vita anche nelle piccole cose, come un aereo che passa in cielo, un uccellino che si posa accanto quando siamo al parco, la luna piena che illumina la sera come un lampione.
E soprattutto ultimamente ci piace tanto ballare, saltare e giocare a ritmo di musica.



Buon lunedì a tutti voi, sperando abbiate passato un buon weekend vi auguro una settimana ricca in tutti i sensi.

13.9.13

Fiori di zucca fritti

Prima che finisca del tutto la stagione devo scrivere questa ricetta, per voi e anche per me. Ormai questo spazio è anche il mio taccuino degli appunti dove trovo memorie, ricordi, momenti altrimenti difficili da catalogare in maniera altrettanto efficace. 



I fiori di zucca li adoro soprattutto per il loro colore, così allegro e felice, ma anche per il sapore delicato, leggermente amaro e con quel suo fondo dolce. 
Ma non amo friggere. 
Anzi, meglio, in casa mia non friggo. 
Noi abitiamo in una casetta piccola e su due piani, e abbiamo solo due porte, quella d'entrata e quella del bagno, tutti gli altri ambienti non sono isolabili in nessun modo e friggere sarebbe come andare a letto in un retro di ristorante fish and chips. 
Quindi ho abolito questo metodo di cottura, ma quando sono tra i monti, in una casa con le porte in tutte le stanze, mi accingo a preparare frittelle e patatine, rispettando comunque un'alimentazione più sana possibile.


Insomma ecco la mia ricetta, che è semplice e buona, la stessa che usa mia madre e che quindi assaporo da quando ero bambina.

Ingredienti

8 Fiori di zucca 
Farina 200 g circa
1 uovo
sale un pizzico 
acqua q.b.
olio per friggere

In una ciotola mescolare la farina, l'uovo, il sale e l'acqua fino a formare una pastella non troppo liquida, della densità simile allo yogurt. 



Unire i fiori di zucca lavati velocemente, privati del gambo e tagliati grossolanamente.



Mescolare e versare un cucchiaio di composto ottenuto nell'olio bollente, appena inizia a dorarsi voltare la frittella e friggere fino a cottura ultimata. 



Vi regalo l'ingrediente bonus che adoro aggiungere per renderle più gustose e corpose: una zucchina piccola, fresca e soda, tagliata a julienne. Amo il risultato, perchè la zucchina non si cuoce totalmente e la consistenza è carnosa, perfetta, quando si affonda il primo morso.



Da bambina adoravo mangiare queste frittelle spolverate di zucchero bianco. Adesso che sono adulta invece le adoro assolutamente nella loro versione naturale, appena salate.

Felice venerdì a ognuno di voi e grazie per i vostri commenti di bentornata che avete lasciato passando da qui, mi riempiono il cuore.





11.9.13

Piccoli trucchi per pulire con meno fatica

Con una famiglia di cinque persone, posso affermare con sicurezza che se non c'è qualcuno che aiuta in casa è dura, serve tempo e olio di gomito per rendere gli spazi decenti per il vivere quotidiano. E io non ho nè la colf, nè nessuno che viene e lava per me.
Non posso qui non menzionare il mio grande amore, compagno di vita, nonchè marito, che mi aiuta molto, ma il grosso lo faccio io e allora nel tempo mi sono resa conto che piccoli accorgimenti aiutano a faticare meno.


Premetto che il mio standard è un ambiente pulito, ma non lindo e splendente al limite della mania,  così l'ordine a volte scivola in secondo piano, anche se l'occhio vuole la sua parte e sicuramente la mente risulta più leggera se intorno si leggono segnali di ogni cosa al suo posto, piuttosto che montagne di oggetti sparsi. 
Detto questo.



Mettere a posto tutto.
Quello che mi aiuta a non vedermi sommersa dal riordinare è mettere subito al proprio posto gli oggetti che si utilizzano, cercando di far capire questo semplice concetto anche ai miei figli, i più grandi ovviamente, così che il più piccolo possa seguirci a ruota per imitazione. 



Pulire le superfici.
Capita che se sono di corsa e preparo il caffè mi ritrovo il piano della cucina imbrattato di polvere nera, oppure quando preparo il pranzo o la cena la zona fuochi si sporca immancabilmente, ecco, tutte quelle volte che mi ritrovo a sporcare le superfici ho capito che è preferibile pulirle subito con una bella e veloce passata di spugna umida. In questo modo non dobbiamo stare dopo a grattare e insistere per eliminare macchie vecchie o incrostate e intorno appare tutto in ordine anche se non è giorno di pulizie generali.



Lavare i pavimenti spesso.
Noi viviamo a piano terra con la cucina che si affaccia direttamente sul giardino, quindi i nostri pavimenti sono spesso molto sporchi, nonostante abbia provato per un periodo, quando Edoardo gattonava, a non usare le scarpe in casa. Ho imparato a lavare soprattutto la zona lavabo quasi tutti i giorni, senza pulire in modo troppo particolareggiato, ma solo il grosso dello sporco così che quando invece lavo in modo più profondo non devo impazzire a smacchiare. 



Quindi il concetto generale si può riassumere così: pulire poco ma spesso e lasciare le pulizie generali solo una volta ogni settimana o dieci giorni. 
O altrimenti ne va della mia sopravvivenza.

Ovviamente ci sono periodi, giorni, in cui tutto questo non funziona per la stanchezza, per gli impegni, le corse a destra e a manca, e allora mi siedo, accanto al tavolo, guadando i pois della mia tovaglia e mi bevo un caffè, allungato con acqua, così assomiglia a quello nel calzino che si beve in Brasile, e, prendendomi una pausa, sogno una colf


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Voi avete qualche trucchetto da condividere, qualche modo per non dover soccombere alle faccende domestiche?